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Lio Piccolo in bicicletta - paesaggi lunari e birdwatching

Annalisa Dei Rossi • 19 settembre 2021

Avventura nella sperduta Laguna Nord

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Una delle cose che più amo del mio lavoro, o meglio, del mio progetto, è sicuramente la parte dell'avanscoperta....
L'obiettivo di riscoprire i luoghi nascosti della laguna deve partire necessariamente da me. Perciò ho deciso di acquistare una bicicletta da battaglia e iniziare dagli spot più accessibili con i mezzi pubblici. 
Così un giorno di aprile ho imbarcato la bici a San Zaccaria- Venezia e con la linea 14 sono arrivata a Punta Sabbioni. 
Da lì in poi solo grande stupore!!๐Ÿ˜

Devo essere sincera non mi ero mai inoltrata in quelle zone, ho studiato un percorso sapendo che poi in realtà non l'avrei seguito, però volevo almeno aver un'idea approssimativa. Ho visto foto e video ma non mi sarei mai aspettata uno spettacolo tale!
Partendo appunto da P.ta Sabbioni e svoltando subito per la via lungo laguna, ci rendiamo subito conto di essere in un piccolo paradiso...passato il ponte che collega Treporti alla terraferma e la contigua Saccagnana, dopo una curva a gomito, si apre un panorama incredibile. 
Barene a perdita d'occhio, il cielo di un azzurro brillante si riflette sugli specchi d'acqua fra le isole semisommerse....il silenzio è rotto solo dallo strepitare dei gabbiani. Da li in poi la strada sale sopra l'argine si fa ad una sola carreggiata, sembra quasi una biscia che si fa strada fra le acque per raggiungere i villaggi settecenteschi di Lio Piccolo e Mesole. Le chiesette e quei pochi edifici sono rimasti quasi intonsi, e in un attimo ci riportano indietro di 300 anni...quando qui viveva povera gente, contadini e manovali delle famiglie nobili che qui avevano le "residenze estive" e i latifondi agricoli.

Centinaia di uccelli trovano dimora in questo habitat lunare, ricco di pesci e di insetti...troviamo germani reali, garzette e aironi...ma anche piru piru, beccacce, martin pescatore, cavaliere d'Italia, falchi e i famosi fenicotteri. Ovviamente più ci allontaniamo dalla zona antropizzata, più gli avvistamenti si fanno frequenti....ed eccoli!!! ho trovato pure i fenicotteri!! si spostano in gruppo e cercano le zone più tranquille, non mi aspettavo di trovarli al primo colpo: è stata un'esperienza indimenticabile...mentre li guardavo commossa si sono alzati in volo tutti insieme e hanno virato poco distante da me, WOW!!

Ho avuto pure la fortuna di incontrare un vecchietto che vendeva le famose Castraure, primizia della pianta del carciofo presidio Slowfood, asparagi e salicornia...

In tutto saranno stati una 20 di Km, fra ciclabile sterrato e strada asfaltate....20 Km di magia, dal primo all'ultimo!!!Sono tornata altre 3 -4 volte ancora ma ogni volta è sembrata la prima.

Consiglio a tutti di andare, con famigli amici o anche in solitaria, specialmente in primavera e autunno, quando arrivano pure le specie di uccelli migratori e i flussi turistici si calmano...

Ci sono molti ristoranti e agriturismo in zona, pesce freschissimo e prezzi onesti....
Consiglio sempre di portare crema solare e anti-zanzare!
Autore: Annalisa Dei Rossi 07 giu, 2022
Partiamo da una precisazione....
Autore: Annalisa Dei Rossi 04 gen, 2022
La storia del pescatore innamorato
Autore: Annalisa Dei Rossi 19 set, 2021
Una delle cose che più amo del mio lavoro, o meglio, del mio progetto, è sicuramente la parte dell'avanscoperta.... L'obiettivo di riscoprire i luoghi nascosti della laguna deve partire necessariamente da me. Perciò ho deciso di acquistare una bicicletta da battaglia e iniziare dagli spot più accessibili con i mezzi pubblici. Così un giorno di aprile ho imbarcato la bici a San Zaccaria- Venezia e con la linea 14 sono arrivata a Punta Sabbioni. Da lì in poi solo grande stupore!!๐Ÿ˜ Devo essere sincera non mi ero mai inoltrata in quelle zone, ho studiato un percorso sapendo che poi in realtà non l'avrei seguito, però volevo almeno aver un'idea approssimativa. Ho visto foto e video ma non mi sarei mai aspettata uno spettacolo tale! Partendo appunto da P.ta Sabbioni e svoltando subito per la via lungo laguna, ci rendiamo subito conto di essere in un piccolo paradiso...passato il ponte che collega Treporti alla terraferma e la contigua Saccagnana, dopo una curva a gomito, si apre un panorama incredibile. Barene a perdita d'occhio, il cielo di un azzurro brillante si riflette sugli specchi d'acqua fra le isole semisommerse....il silenzio è rotto solo dallo strepitare dei gabbiani. Da li in poi la strada sale sopra l'argine si fa ad una sola carreggiata, sembra quasi una biscia che si fa strada fra le acque per raggiungere i villaggi settecenteschi di Lio Piccolo e Mesole. Le chiesette e quei pochi edifici sono rimasti quasi intonsi, e in un attimo ci riportano indietro di 300 anni...quando qui viveva povera gente, contadini e manovali delle famiglie nobili che qui avevano le "residenze estive" e i latifondi agricoli. Centinaia di uccelli trovano dimora in questo habitat lunare, ricco di pesci e di insetti...troviamo germani reali, garzette e aironi...ma anche piru piru, beccacce, martin pescatore, cavaliere d'Italia, falchi e i famosi fenicotteri. Ovviamente più ci allontaniamo dalla zona antropizzata, più gli avvistamenti si fanno frequenti....ed eccoli!!! ho trovato pure i fenicotteri!! si spostano in gruppo e cercano le zone più tranquille, non mi aspettavo di trovarli al primo colpo: è stata un'esperienza indimenticabile...mentre li guardavo commossa si sono alzati in volo tutti insieme e hanno virato poco distante da me, WOW!! Ho avuto pure la fortuna di incontrare un vecchietto che vendeva le famose Castraure, primizia della pianta del carciofo presidio Slowfood, asparagi e salicornia... In tutto saranno stati una 20 di Km, fra ciclabile sterrato e strada asfaltate....20 Km di magia, dal primo all'ultimo!!!Sono tornata altre 3 -4 volte ancora ma ogni volta è sembrata la prima. Consiglio a tutti di andare, con famigli amici o anche in solitaria, specialmente in primavera e autunno, quando arrivano pure le specie di uccelli migratori e i flussi turistici si calmano... Ci sono molti ristoranti e agriturismo in zona, pesce freschissimo e prezzi onesti.... Consiglio sempre di portare crema solare e anti-zanzare!
Autore: Annalisa Dei Rossi 16 set, 2021
๐๐š๐ฌ๐ฌ๐ž๐ ๐ ๐ข๐š๐ญ๐š ๐š๐ฅ๐ฅ'๐Ž๐š๐ฌ๐ข ๐๐ข ๐‚à ๐‘๐จ๐ฆ๐š๐ง: ๐Ÿ๐ซ๐š ๐ฆ๐š๐ซ๐ž, ๐ฅ๐š๐ ๐ฎ๐ง๐š ๐ž ๐๐ข๐ ๐š - qualche foto della gita a Cà Roman, oasi della Lipu dagli anni '80. Situata all'estremità dell'isola di Pellestrina, di fronte alla bocca di porto di Chioggia, Cà Roman ospita più di 190 specie di uccelli, alcuni hanno trovato la loro dimora permanente altri invece come l'Ibis d'Egitto e lo Svasso, passano di qui durante le migrazioni per trovare ristoro. Sono luoghi legati alla mia infanzia, quando papà mi portava in bicicletta sul seggiolino e si andava a raccogliere le more per fare la marmellata. All'epoca i fortini militari non si potevano vedere, tanto erano sommersi dalla vegetazione selvaggia....ora la situazione è diversa: sono stati creati dei sentieri, gli alberi e i rovi vengono potati, la zona visitabile è delimitata (per evitare di pestare i nidi dei fratticelli) e cartellonistiche ci spiegano le specie di uccelli più comuni.... A lato di quest'oasi considerata l' "ambiente dunale" più antico dell'Alto Adriatico, si erge l'imponente diga di Cà Roman. C'è chi la chiama diga chi murazzo, lunga quasi 2 km e alta fino a 5mt, è una costruzione ideata nel 1716 da Coronelli, un frate cosmografo della Serenissima , e progettata dall'architetto Bernardino Zendrini, proteggere si l'isola dalla potenza devastatrice del mare, ma soprattutto per difende la vicina Venezia, che se si trovasse esposta al mare, capite bene come verrebbe spazzata via con la prima mareggiata Già nel 1500 si era capita l'importanza di salvaguardare i litorali e l'intero ecosistema naturale.... Questa è sicuramente fra le opere più maestose e azzardate di quei tempi, realizzata in pietra d'Istria e pozzolana (un sistema innovativo dell'epoca per unire i conci...) Vabbè....di cose da dire ce ne sono talmente ante in questo angolo di terra dimenticato da Dio... Se volete saperne di più, date uno sgurado alla programmazione, magari nei prossimi giorni parte un nostro tour giù di là... ๐Ÿ˜Ž
Autore: Annalisa Dei Rossi 30 lug, 2021
Questa è una delle esperienze che attendevo da tempo. Le mie origini sono per metà dell'Isola di Pellestrina, precisamente in Campo Brisiola, ma nonostante tutto resta sempre un'occasione unica salire su un peschereccio ancora attivo...essendo anche di buon appetito l'idea di pranzare a bordo mi esaltava. Ci credete?? Pesce freschissimo a Km 0, anzi...centimetro zero!! Siamo partiti da Chioggia e, dopo aver imbarcato degli amici a Cà Roman, ci siamo diretti verso Pellestrina. Prima tappa: Il Santuario della Madonna dell'Apparizione, oltre ad ospitare un'antichissima icona della Madonna, ha da raccontare una storia molto avvincente, su di un ragazzino e una vecchina dalla veste turchese. Davanti il Santuario si estende la laguna a perdita d'occhio, e sul selciato vediamo ancora i segni delle fondamenta della preesistente cappella di San Vigo e Modesto del 14esimo secolo. Si tratta di uno dei punti più stretti dell'Isola, sicuramente lago non più di 70 metri. Per rendercene conto la cosa migliore è salire sul Monton e guardare prima a destra poi a sinistra...ci sembrerà di toccare sia il mare che la laguna. Ciò che ancora mi colpisce, anche se è un luogo familiare, è l'estemporaneità di quest'isola. Sembra quasi di essere dentro una rappresentazione cinematografica, un flash back nel passato....piccole casette colorate, palafitte di pescatori, uomini di mare con gli stivali che chiacchierano vicino alle proprie barche, reti da pesca distese al sole ad asciugare, e un piacevole profumo di mare, che a tratti si mescola all'odore di pesce alla griglia. Infatti la domenica ci si mette a grigliare il pesce sui simpatici barbeque del lungo laguna. Che ridere! Sono rimasti tutti a bocca aperta quando li hanno visti! Sono in pratica dei cestelli di vecchie lavatrici montati su rudimentali strutture di metallo. Sarà comico ma io lo trovo geniale! Dopo tutti questi profumini c'era salito l'appetito, quindi una volta a bordo Maria Vittoria ci ha servito un aperitivo incredibile con cozze fritte, sarde in saor e crostino con alici marinate. Così giusto per iniziare๐Ÿ˜Ž. Seconda tappa: i vivai di cozze BIO di proprietà della famiglia Busetto da 3 generazioni. Qui entra in scena Massimiliano, il capitano della barca, marito di Maria Vittoria. E' molto timido e un po' schivo, tipico dei pescatori๐Ÿ˜†, ma quando si tratta di raccontare del suo lavoro, che è tutta la sua vita, le parole gli escono come fiumi. Molte sono state le domande e le curiosità, per quanto uno possa vivere in laguna e conoscere i suoi prodotti, non significa sapere anche esattamente il mondo che ci sta dietro. E mentre Massimiliano ipnotizza tutti con le sue storie, Maria Vittoria e i figli si danno un gran da fare ai fornelli. Però non posso svelarvi l'intero menù...però posso dire che tutti si sono alzati contenti e con la pancia piena. Ammetto che tutte le donne a bordo hanno cercato di estorcere dettagli sulle ricette segrete di Maria Vittoria, ma non c'è stato nulla da fare. Dopo caffè , dolce e ammazza caffè abbiamo continuato a chiacchierare, attorniati da questo meraviglioso spettacolo della laguna di Venezia, in lontananza solo isole e l'orizzonte. Alla fine dell'esperienza il mio cuore esplodeva di felicità, vedere l'apprezzamento e soprattutto il coinvolgimento emotivo dei partecipanti mi ha commosso. Vuol dire che ho raggiunto il mio obiettivo. E' la mia missione. Ci siamo salutati con sinceri sorrisi e abbracci volanti, non vi dico poi i messaggi di affetto.
Autore: Annalisa Dei Rossi 29 mar, 2021
Passeggiando nelle parti più interne della città se facciamo un po' di attenzione a ciò che ci circonda possiamo scovare degli scorci davvero inaspettati ....si tratta di corti e giardini di dimore private che si intravedono appena oltre grandi cancelli di ferro battuto o finestrelle di antichi portoni. Qui ci troviamo nella zona a cavallo fra i sestrieri di Castello e Cannaregio, in prossimità della Basilica di SS. Giovanni e Paolo. I palazzi delle ricche famiglie Veneziane, cosiccome conventi e "fondaci" avevano al loro interno quasi sempre una corte, la quale ospitava un pozzo centrale e i magazzini tutt'intorno. Molto spesso anche la riva/porta d'acqua, in modo tale che fosse più agevole il carico/scarico di cose e persone dalle imbarcazioni (che sappiamo fossero il principale mezzo di trasporto). Moltissime di queste corti ospitano anche scalinate di marmo d'istria decorate con incisioni, "patare" e statue , quasi tutte conducono al primo piano, ovvero il "piano nobile" ove si svolgeva la vita dei patrizi veneziani. Se ci facciamo caso infatti, noteremo che quasi tutti i palazzi Veneziani, oltre ad avere il nome della famiglia che vi risiedeva (Cà Pesaro, Cà Giustinian, Cà Contarini, ecc...) sfoggiavano le architetture più belle proprio al primo piano, i balconi, le trifore , gli stemmi, i saloni ecc stavano tutti al piano primo a disposizione della famiglia aristocratica. - foto da Fondamenta Laterano , da calle della Testa e da fondamenta de le Erbe o Van Axel.
Autore: Annalisa Dei Rossi 23 feb, 2021
Dopo un lungo inverno...e oserei dire...che inverno...appena arrivano le prime giornate di sole, insieme alla Natura, si risveglia anche il nostro spirito. La temperatura si fa più mite, le giornate si fanno più lunghe e i primi fiorellini precoci iniziano a colorare i prati...e subito scatta la voglia di scampagnata! Ecco qui un suggerimento per chi, come me, ama le gite in bicicletta....comode, non troppo impegnative e adatte a tutti, grandi e piccini. Poi c'è da dire che in ognuno dei percorsi puoi incontrare lungo la strada ristorantini, aziende agricole che vendono prodotti locali, agriturismi ittici, "bilance" dove friggono pesce appena pescato. Vabbè insomma, anni fa avevo trovato questo depliant sul cicloturismo nella Laguna di Venezia. Qui si parla di 8 itinerari... Andiamo per ordine..... INIZIAMO DALL'ITINERARIO 8๐Ÿ˜†๐Ÿ˜† che è il mio preferito al momento: 1. CICLOVIA ISOLE DI VENEZIA - LIDO DI VENEZIA-MALAMOCCO-PELLESTRINA, è un po' come pedalare fra uno spartiacque: da una parte il mare aperto, dall'altra la laguna, con Venezia a far da sfondo. Partendo da Nord puoi raggiungere il Lido di Venezia, esattamente a S.Maria Elisabetta che funge da terminal. Qui possiamo noleggiare la nostra bella bici e partire per l'escursione, dopo esserci muniti di acqua fresca ed entusiasmo. da qui possiamo prendere due percorsi, quello lungo laguna, e quello lungo mare con tutti i murazzi. i due itinerari si ricongiungeranno a Malamocco, antico borgo medievale. Qui la tappa è d'obbligo, per una fritturina da Mauretto ๐Ÿฆo due polpettine da Scarso๐Ÿ™, prosecchino๐Ÿฅ‚ e via di nuovo in sella. Percorriamo lungo laguna fino ad arrivare alla fine dell'isola...dove resiste un oasi del wwf proteggendo le dune e il fratticello ( piccolo uccellino che si ciba di pesciolini di mare e nidifica fra le dune della spiaggia) Qui il ferryboat che in 10 minuti ci porta all'isola di Pellestrina, S.maria del Mare. Gia mentre attracchiamo, abbiamo la netta impressione di essere su un luogo dimenticato da Dio...pescherecci, casette di pescatori in mezzo alla laguna, allevamenti di cozze e valli da pesca... Una volta qui possiamo sbizzarrirci: fra ristoranti osterie e pasticcerie locali, fare un tuffo nella spiaggia artificiale o sedersi a chiacchierare con le amabili signore del posto, che passano i pomeriggi seduti sul muretto lungo laguna, a spettegolare e guardare la gente che passa. Un paesaggio bucolico ricco di memoria e tenacia. Una cultura eroica radicata nelle tradizioni, nella pesca e agricoltura. Se riuscite, fermatevi fino all'orario del tramonto....è uno spettacolo da pelle d'oca!! IMPORTANTE!! E' assolutamente necessario utilizzare il ferryboat per raggiungere l'isola di pellestrina.๐ŸŸ E' utile sapere che generalmente ne passa uno ogni mezzora, il costo del biglietto è 7,50euro ed è possibile prenotare la corsa (per le biciclette) al costo di 1,00euro. Per qualsiasi consiglio, informazione o curiosità, non esitate a contattarci!! siamo qui per voi!! PS: Se vi state chiedendo che fine hanno fatto gli altri 7 itinerari....beh seguiteci e leggerete pure degli altri ๐Ÿ˜
Autore: Annalisa Dei Rossi 10 feb, 2021
Se passate per Venezia non vi perdete quest'oasi verde, un luogo magico dove il tempo sembra essersi fermato. La tradizione agricola qui trova fondamenti fin dai tempi della Serenissima, infatti pensate che già allora veniva chiamata L'Orto di Venezia. Il paesaggio è composto da orti, vigne e frutteti, ma anche da valli da pesca , chiuse e "barene" (quegli isolotti che affiorano con la bassa marea) Il modo migliore per visitarla è con la #bicicletta e le tappe culinarie che troviamo lungo il percorso sono davvero interessanti!! Ma andiamo per ordine... Raggiungiamo l'isola con la linea 13 dall'approdo di Fondamente Nove (o Treporti),๐Ÿ›ฅ๐Ÿ„ in circa mezz'ora di navigazione arriveremo all'isola. Dopo aver noleggiato le biciclette (presso B&B Lato Azzurro o Ristorante al Bacan) siamo pronti per partire per la nostra esperienza del gusto. ๐Ÿšด‍โ™€๏ธ๐Ÿšด Il percorso è in asfalto e in qualche tratto sterrato , la lunghezza è di 10Km ed è molto semplice, adatto anche ai bambini. E' sostanzialmente un anello lungo laguna, ma vi suggeriamo di addentrarvi anche nelle stradine interne , vedrete che anche i paesaggi interni non sono niente male!! โฉArriviamo al nocciolo della questione๐Ÿ˜‹๐Ÿ˜‹๐Ÿฝ๐Ÿท Protagonisti indiscussi : le “castraure” e Il carciofo Violetto di S.Erasmo (presidio #SlowFood) Ma non possiamo sottovalutare anche il famoso vino "L'ORTO di Venezia" prodotto utilizzando i metodi tradizionali degli agricoltori locali ...senza dimenticare il Miele di Sant'Erasmo , con cui io per esempio sono diventata grande ๐Ÿ˜† ....e l'asparago Montine, Ma cosa li rende così specialiโ‰๏ธ La brezza marina iodata, la particolare vocazione del terreno e le tecniche di coltivazione tradizionale non invasive, danno frutto a questi prodotti così particolari e disinguibili. Vorremmo consigliarvi alcuni luoghi dove potete assaggiare alcuni deli prodotti locali: ๐Ÿ”˜da Gino&Inda (vendita di prodotti locali, olio estratto dagli ulivi della laguna, conserve, marmellate e punto ristoro) ๐Ÿ”˜trattoria ai Tedeschi o al Bacan ( con spiaggetta) ๐Ÿ”˜Da I&G (agricoltira BIO e vendita di prodotti al dettaglio e conserve, sughi, pesto,..) ๐Ÿ”˜Il miele di S.Erasmo di Maravacchio Elio. ๐Ÿ”˜"L'ORTO" di Michele Thoulouze (per degustare il premiato vino abbinato a prodotti dell'isola) ๐Ÿ”˜la Vigna del Mar (azienda vinicola) ๐Ÿ”˜molti altri ancora... Essendo attività familiari molto piccole consigliamo sempre DI CHIAMARE e accordare un appuntamento, o per lo meno sincerarsi che siano aperti quel giorno. Se avete bisogno di ASSISTENZA nel pianificare le tappe o se preferite essere accompagnati da una PERSONA DEL POSTO, โžก๏ธโžก๏ธ Venice Local Fusion è sempre a vostra disposizione ๐Ÿ˜Ž๐Ÿ˜Ž
Autore: Annalisa Dei Rossi 01 feb, 2021
La storia narra di un curioso episodio della vita di San Pietro. Pescando un giorno, Pietro gettava la rete sottoriva e la tirava su verso il largo, senza riuscire a catturare nulla. Comparve allora Gesù, che chiese al discepolo : "Pietro, cosa fai? Butti a riva e tiri verso il largo? Cosa vorresti mai prendere in questo modo!Fai il contrario, vedrai come ti si riempiranno le reti". Ascoltando la parola del Maestro, fu premiato: la rete era talemnte colma da rompersi. Sul fondo vi erano rimasti impigliati degli strani pesci , molto brutti , ed emettevano uno strano verso, come un brontolio. Talmente bizzarri che il discepolo - per meglio osservare - li prese con due dita lasciando impresse sui fianchi le tacche scure che li caratterizzano. (tratto dal libro "Misteri della Laguna e racconti di streghe" di Alberto Toso Fei. #visitveneto #visitveneziaofficial #venicelocals @venezia_non_e_disneyland @venezia360 @veneziadavivere #venicewhatelse #venezianity #venezianiallestero @gentesviaggi @verdesiciliato @ugotours_sicily@taxivenexia @slowlakecomo #sustainabletourism #pescatoriveneziani #fishporn๐ŸŸ #fishpornitaly #venicefoodguide
Autore: Annalisa Dei Rossi 28 gen, 2021
Oggi vi raccontiamo la storia delle "statue dei Mori".....una leggenda narra che un giorno i fratelli Mastelli giunsero a Venezia dalla Moria ( zona del Peloponneso, e perciò "Mori"), i loro nomi erano Antonio Rioba, Sandi e Alfani. I motivi del furtivo arrivo in laguna non furono mai svelati, ma non passò molto tempo che diedero dimostrazione della loro indole truffaldina. Frodi imbrogli raggiri e strozzinaggio. Molte famiglie finirono sul lastrico e nobili dissiparono interi patrimoni. Ma nessuno osava ostacolarli per timore, tale era il loro potere. C'era una frase che Antonio Rioba , il più avido dei 3, ripeteva sempre per convincere in definitiva gli acquirenti : "Possa il Santissimo Iddio far diventar subito questa mia mano di vera pietra, se quanto vado affermando non è vero!!". Ma non si rendeva conto che così aveva lanciato una sfida a qualcuno più potente di lui....๐Ÿ˜๐Ÿ˜ Fu così che una sera di febbraio, si presentò alla porta di Messer Rioba, una donna. Vedova da poco, e con due figli, si ritrovava a dover gestire il negozio di Merceria in San Salvador ( centro della città ai piedi di Rialto)del defunto marito per provvedere alla famiglia. - "Devo riaprire il negozio e ho con me gli unici risparmi, tutto ciò che mi rimane, vendetemi le vostre preziose stoffe delle Fiandre, so che in questo periodo vanno molto di moda, così riuscirò a risollevare le sorti della bottega. Mi faccia acquistare bene e vendere bene, e avrà guadagnato una cliente che sempre le dimostrerà riconoscenza". Fiutando l'affare, Messer Rioba accompagnò la donna al magazzino dove le mostrò delle stoffe di bassa qualità per testare la competenza in materia di tessuti. Capito che la donna di stoffe ci capiva ben poco tentò l'azzardo. E mostrandole del semplicissimo cotone stampato disse: -"Guardi Signora, è con grande sforzo che mi separo da queste stoffe , giuntemi giusto ieri dalle Fiandre. I suoi denari non basterebbero, ma voglio venirle incontro. Le assicuro che per queste pezze le donne si strapperanno i capelli fuori dal suo negozio. E possa il Santissimo Iddio far diventar subito questa mia mano di vera pietra, se quanto vado affermando non è vero!! Fratelli giurate anche voi!!" La donna rispose: -" Accetto la sua proposta messere e proprio Iddio chiamo ad essere testimone della vostra onestà. Sia di voi quanto voi stessi avete deciso". Subito le monete si trasformarono in pietra e con esse la mano il braccio dell'uomo. Anche gli altri 3 mastelli inchiodati dall'orrore iniziarono a vedersi mutare le membra in sasso. La donna infatti era Santa Maddalena che aveva effettuato un ultimo tentativo per verificare che non vi fosse qualche possibilità di redenzione per i fratelli. Ma niente da fare così mercanti furono trasformati in statue. Se passate di la li vedrete ancora, i fratelli Mastelli incastonati nei muri nell'edificio , costretti a sorreggere la mole del palazzo in eterno….metaforicamente schiacciati dal peso delle loro menzogne. La statua d'angolo è proprio quella di Antonio Rioba ( come si legge sull'iscrizione in alto) , nei secoli a venire divenne il simbolo della Satira Veneziana. Nell'800 la statua perse il naso di pietra, e quasi a scherno, venne sostituito con un naso di ferro, da quel momento si dice che toccarlo porti fortuna…..e voi? Avete provato???
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